Il Timeboxing è una tecnica per la gestione del tempo. Consiste nel trasformare la variabile “tempo” in una costante, si definiscono periodi relativamente brevi di tempo per ottenere un determinato obiettivo. Quando finisce il tempo stabilito il lavoro si ferma anche se non sono stati raggiunti gli obiettivi, ad esempio il rilascio di alcuni prodotti e si fa un analisi di come si è svolto il lavoro per identificare cosa migliorare e cosa potenziare (nel pratico, una retrospettiva). Il Timeboxing ha molte implicazioni e benefici.Da definizione una Timebox è un periodo di tempo prefissato per il raggiungimento di un obiettivo.
Come è descritto nell’articolo Le variabili di progetto nell’approccio “Agile” e “Tradizionale” una delle differenze principali tra gli approcci Agili e quelli Tradizionali è che in Agile la variabile tempo è fissa – appunto con una Timebox – e se ci sono problemi si eliminano degli elementi dall’ambito (de-scope). In DSDM® si utilizza la tecnica MoSCoW per assegnare le priorità, oppure in Scrum è il Product Owner che definisce come ordinare i vari elementi.
Dove troviamo il Timeboxing?
Il Timeboxing è spesso associato agli approcci Agili e nasce negli anni ’80 quando la tendenza è quella di utilizzare approcci “Rapidi” ( Scott Schultz in “Rapid Iterative Production Prototyping” e James Martin in “Rapid Application Development)”. Il concetto è stato quindi assorbito, integrato e più essere utilizzato anche in:
- DSDM®. E’ una delle 5 tecniche chiave di Atern®. Si associa al principio “deliver on-time” ed è inoltre utilizzata per il tempo delle riunioni.
- Scrum. Permea totalmente Scrum, tutti gli Eventi di Scrum hanno una durata prefissata, non solo quelli relativi allo sviluppo.
- XP. Dove il team lavora alla massima velocità per il cliente per una quantità di tempo definita senza interferenze.
- PRINCE2®. Dove possiamo adattare il metodo impostato a 0 le tolleranze relative alle tempistiche e prevedere delle tolleranze di ambito.
Timeboxing nella vita reale
Kent Beck in “Extreme Programming Explained” racconta che, per evitare le riunioni interminabili, comprò un timer da cucina per la sala riunioni. Facendo riflettere le persone sull’utilizzo del tempo. Questo espediente ci fa notare come il timeboxing possa essere utilizzato anche in altri contesti. Francesco Cirillo ha infatti codificato l’utilizzo del Timeboxing per la vita di tutti i giorni. Nel libro “Pomodoro Technique®” viene consigliato l’utilizzo di un timer da cucina a forma di pomodoro per scandisce il tempo. Un pomodoro “classico” misura 30 minuti di tempo dove sono 25 di lavoro e 5 di pausa.
Risorse e riferimenti
- Il manuale “Atern® Handbook” edito dal DSDM® Consortium
- La “Scrum Guide” edita dalla ScrumAlliance®
- Il manuale “Successo nella Gestione dei Progetti con PRINCE2®” edito dal TSO
- Il sito della Pomodoro Technique®
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